ADHD
Il trattamento del Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività.
Dopo aver ottenuto una diagnosi chiara e certa del Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività
è bene procedere a un adeguato approccio terapeutico. Questo sarà influenzato molto dalle motivazioni che hanno portato alla diagnosi. Se, infatti, l’orientamento sulla condotta sintomatica è spesso facile – genitori, insegnanti e pediatra possono essere di parere unanime – può esistere, di contro, una divergenza tra il motivo della decisione dei genitori e ciò che il medico ritiene preoccupante.
Le reazioni delle persone accudenti il bambino, di fronte alla diagnosi di ADHD, possono oscillare dalla punizione alla compiacenza, dalla coercizione all’accettazione incondizionata a seconda dell’esistenza o meno di disturbi associati (fallimento scolastico, condotte violente, ecc.,), dall’estrazione socioculturale della famiglia, ecc., per un piano di trattamento integrato occorre:
- in primo luogo educare la famiglia alla conoscenza e alla gestione del problema attraverso:
a) un’informazione sugli aspetti clinici e familiari del disturbo e sulla gestione del comportamento, fornendo alcuni criteri del disturbo, le influenze dello sviluppo, la prognosi;
b) un training di efficacia genitoriale al fine di educare il ragazzo a certi comportamenti, di individuare e gestire eventuali dinamiche familiari disfunzionali che intensificano i sintomi del bambino e di insegnare delle abilità comunicative maggiormente efficaci.
- in secondo luogo occorre ridurre la stimolazione ambientale al fine di:CONSULENZA PSICOLOGICA ADHD ONLINE
a) permettere che l’apprendimento abbia luogo;
b) mostrare, attraverso il modeling e il role playing, come interrompere le attività e fare delle pause quando il bambino si sente agitato o irritabile;
c) consentire una migliore qualità del sonno.
- Infine occorre lavorare sullo scarso controllo degli impulsi:
a) migliorando la consapevolezza di sé e delle conseguenze dei propri comportamenti;
b) comprendendo i sentimenti o pensieri che sottostanno ai comportamenti agiti e facilitando il problem solving per scelte alternative appropriate da sostituire alle scelte negative.
https://www.centropsicologicomilano.it/psicologo-on-line
Maggiori informazioni :
Centro Psicologico Accreditato Amamente
Dott.ssa Anna La Guzza
Cell.3311842704
www.centroamamente.it
A cura della Dott.ssa Katia Carlini.
Bibliografia
- AA.VV. (1999). DSM IV. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Masson editore.
- Corbo, Marolla, Sarno, Torrioli & Vernacotola (2002). Il bambino iperattivo e disattento. Come riconoscerlo ed intervenire per aiutarlo. Edizione Franco Angeli.
- Cornoldi C., Gardinale M., Pettenò L. & Masi A. (1996). Impulsività e autocontrollo. Edizioni Erickson.
- Cornoldi C., De Meo T., Offredi F. & Vio C. (2001). Iperattività e autoregolazione cognitiva. Edizioni Erickson.
- Fedeli D. (2006). La sindrome di Pierino. Il controllo dell’iperattività. Giunti Editore.
- Giusti E., Montanari C., Iannazzo A. (2001). Psicoterapie integrate. Piani di trattamento per psicoterapeuti con interventi a breve, medio e lungo termine. Masson Editore.
- Kirby & Grimley (1989). Disturbi dell’attenzione e iperattività. Edizioni Erickson.
- Marcelli D. (1997). Psicopatologia del bambino. Biblioteca Medica Masson.
- Marzocchi G.M. (2003). Bambini disattenti e iperattivi. Edizioni Il Mulino.
- Perticone G. (2005). Deficit dell’attenzione iperattività e impulsività: linee guida per la conoscenza e l’intervento. Armando Editore.
http://www.benessere.com/psicologia/arg00/disturbo_deficit_attenzione.htm